Eremo di Pahomie

Eremo di Pahomie

L’eremo di Pahomie si trova nel territorio di Baile Olanesti (comune di Barbatesti), nella contea di Valcea, a circa 30 km da Ramnicu Valcea, sotto le creste dei monti Capatanii; l’accesso a questo insediamento monastico avviene sulla DN 64A, Ramnicu Valcea – Baile Olanesti, passando per Pausesti-Maglasi, svoltando a sinistra verso il villaggio di Cheia, poi lungo la Valle di Cheia, su una strada forestale accessibile in auto, fino alla bella sorgente, lunga quasi 50 metri, su cui è costruita la chiesa del monastero, con il “Santo Profeta Elia Tesviteanul”.

Dall’attuale pisania dell’eremo, risulta che i fondatori furono il monaco Pahomie e Sava Haiducul, nel 1520, giustificando il nome dell’eremo Pahomie de la Izvorul Frumos.

Programma:
Lunedì – Domenica 8:00 – 19:00

Secondo un’altra storia, questo Pahomie non sarebbe altri che il grande banchiere Barbu Craiovescu, il fondatore del monastero di Bistrita, che nel 1519-1520, quando ricostruì Bistrita, demolita dai cannoni di Mihnea il Malo nel 1509, costruì anche l’Eremo di Pahomie, in memoria del fatto che a Izvorul Frumos, nella selva del massiccio di Buila, sulla strada che cercava attraverso la foresta per raggiungere Sibiu, per sfuggire al flagello di Mihnea, trovò la salvezza della sua vita e di coloro che lo accompagnarono nelle sue peregrinazioni. Tra i suoi amici c’è il capitano delle pecore di Sava, che divenne Sava l’Haiducul, perché il suo padrone viveva qui da molto tempo e spesso faceva incursioni nei villaggi vicini per procurarsi il cibo.

Si suppone che la data del 1684, riportata nell’attuale pisania dell’eremo, sia l’anno in cui avvenne la riparazione dell’eremo, nello stesso anno in cui il monastero di Bistrita fu ristrutturato da Constantin Brancoveanu, discendente della famiglia Craiovestilor.

Dal 17 dicembre 1824, abbiamo dati scritti sulle condizioni dell’eremo “Izvorul Frumos” – la metoca del monastero di Iezer: “La chiesa è completamente in fase di demolizione”. Dal 1880 l’eremo è stato abbandonato. Solo nel 1952 la chiesa fu ricostruita nella sua forma originale, secondo le tracce dei muri rimasti, con muratori di Costesti e falegnami di Barbatesti; il dipinto fu eseguito da Stan Hermeanu, nel 1956. Con il tempo il dipinto si è deteriorato ed è stato rifatto nel 1997 dallo ieromonaco Popa Nicolae di Perisani.

La santificazione dell’eremo fu fatta il 30 settembre 1956 dal vescovo Giuseppe di Ramnic e fu affidata alla guida di padre Veniamin dell’eremo di Patrunsa.

Il primo abitante dell’eremo ristrutturato fu il monaco Ioasaf Ionescu, originario di Arnota. Morì nel 1980 e fu sepolto vicino al muro della chiesa dell’eremo. Dopo questa data, l’eremo fu custodito dal giovane monaco Galaction Zelig, che fu istruito da padre Lavrentie Sovrea del monastero di Frasinei, il quale infuse l’eremo di giovani e lo fece uscire dall’anonimato. Sentendosi stanco, padre Galaction ha chiesto al Santissimo Gherasim, padre Hieromonk Ieronim Tamas, del monastero di Nicula, figlio spirituale del Santissimo Bartolomeu Anania, arcivescovo di Cluj, di assumere la direzione dell’eremo. La richiesta viene approvata a partire dal 1° gennaio 2002.

La chiesa, costruita sotto una grande roccia (su cui si trova l’immagine del Signore), con una vicina cascata di acqua ghiacciata di montagna, attende i suoi visitatori nel silenzio e nella preghiera.

Si ringrazia la Vâlcea Turistica per l’autorizzazione all’uso delle foto e delle informazioni.