Monastero di Arnota

Monastero di Arnota

Il monastero di Arnota è stato fondato da Matei Basarab nel 1633-1634, con i “Santi Arcangeli Michele e Gabriele”, sulle fondamenta di una chiesa più antica, trovandosi a 37 km da Ramnicu Valcea, vicino al monastero di Bistrita e al monastero di Hurezi. Secondo una leggenda, Matei Basarab costruì qui il monastero perché, prima di diventare principe, trovò scampo in questi luoghi, nascondendosi in alcuni canneti, inseguito dai turchi.

Ricerche del 1974, condotte sotto l’egida della Direzione dei Monumenti Storici, hanno permesso di scoprire che alle fondamenta della chiesa attuale ci sono tracce di altre chiese ancora non datate, che saranno esistite qui.

Programma:
Lunedì – Domenica 12:00 – 16:00 18:00 – 20:00

Il portico con guglia fu aggiunto da Constantin Brancoveanu, all’inizio del suo regno, con le riparazioni, nel 1705-1706. Egli ricostruì anche il catapetasma, una vera opera d’arte scultorea, in stile Brancovenesc (dal 1913 si trova nel museo di Bucarest) e rinnovò il dipinto, senza sostituire l’originale.

La porta della chiesa, intagliata in legno di castagno, reca un’iscrizione in slavo che recita: “Queste porte sono state realizzate da Constantin Brancoveanu vel-logofat”. Esse conservano la pittura originale “dipinta” sotto il pio signore, quando fu dipinto il portico, che egli aggiunse anche, pittura che non è sopravvissuta fino ad oggi. Il dipinto originale ha un grande valore artistico-documentario, così come il ritratto di Matteo Basarab, dipinto nel 1644 dal pittore Stroe di Targoviste.

La chiesa del monastero è una piccola costruzione, dalla linea semplice e sobria, costruita secondo una pianta trilobata, con absidi poligonali e portico aperto. Sopra la navata centrale si trova un’alta guglia, mentre sul portico si trova un’altra guglia più piccola, quella dell’epoca di Brancoveanu. Le facciate sono state divise da un’apparente mensola in mattoni in due registri: quello inferiore, in cui si vedono bei fregi arrotondati, e quello superiore, in cui sono state praticate profonde feritoie. Le pareti e le guglie sono impreziosite da ornamenti in mattoni apparenti.

La ristrutturazione della chiesa avvenne tra il 1852 e il 1856, ad opera del sovrano Barbu Stirbei, che demolì le vecchie cappelle dell’epoca di Matei Basarab, già in rovina, ed eresse qui altri edifici, secondo il progetto di architetti stranieri.

Nel 1934 furono costruite altre cappelle, tuttora esistenti, in una delle quali fu allestito un piccolo museo in cui erano esposti i manufatti del monastero, mentre tra il 1954 e il 1958 l’intero insediamento monastico fu consolidato e furono introdotti impianti idrici e di riscaldamento.

Nell’attuale pronao della chiesa si trovano due tombe: la tomba di Matei Basarab, morto il 9 aprile 1654, sepolto prima a Targoviste e poi portato ad Arnota, dopo la rivolta dei Seimeni, e la tomba di Danciu vel-vornic, padre di Matei Basarab, ex osteano di Michele il Coraggioso, caduto durante le battaglie in Transilvania, combattuto con l’eroe di Turda, sepolto nel 1604 ad Alba Iulia, i cui resti furono portati ad Arnota nel 1648.

Questo bellissimo monastero, attraverso la sua pittura, architettura e scultura, può essere considerato uno dei monumenti artistici storici e religiosi più rappresentativi del Paese.

Dopo il 1999 Arnota è diventato un monastero di monache.

Si ringrazia la Vâlcea Turistica per l’autorizzazione all’uso delle foto e delle informazioni.